Meeting Chierichetti

Sabato 08 Giugno 2024

Nel pomeriggio di sabato 11 maggio2024, 8 chierichetti/e della nostra parrocchia, accompagnati dal diacono Antonio e da due mamme,hanno partecipatoall’annuale meeting diocesano in Duomo a Milano, insieme a moltissimi altri ministranti della Diocesi, meeting presieduto dal nostro arcivescovo Mario Delpini. Un momento forte di preghiera e riflessione incentrato sulla persona dello Spirito Santo, essendo prossima la festa di Pentecoste (19 maggio). Il Meeting si è aperto con il rito della luce, intitolato “Apparvero loro lin gue come di fuoco”, e che ha richiamato la discesa dello Spirito proprio nel giorno di Pentecoste: l’arcivescovo ha acceso lecandele dell’altare e da lì sono poi stati progressivamente accesi dei piccoli ceri che ogni chierichetto aveva ricevuto entrando. A seguire il momento intitolato “Lo Spirito chiama nella creazione”, con canti e letture e quello intitolato “lo Spirito chiama mio fratello” durante il quale tre diaconi, prossimi all’ordinazione  sacerdotale, hanno raccontato le loro esperienze e l’importanza dell’amicizia con Gesù, dell’abbraccio dello Spirito, del desiderio di mettersi al servizio degli altri. Hanno augurato a tutti noi di vivere il nostro compito di chierichetti come servizio e come qualcosa di bello per noi e per gli altri. Durante il terzo momento dal titolo “lo Spirito mi ha consacrato con l’unzione”, l’Arcivescovo ha proposto la sua riflessione, suggerendo tre espressioni che ci possono aiutare a vivere più intensamente l’incontro con il Signore nella messa, accompagnando le tre  tipiche posizioni del corpo durante le celebrazioni:

  • quando ci alziamo in piedi la seconda parola è: “Eccomi”. “Eccomi: seguirti mi aiuta a conoscere la strada e la meta. Eccomi: mi sento libero e contento di stare con te e con gli altri tuoi amici: è un’avventura affascinante. Eccomi: non voglio restare da solo, restare bambino, non voglio sentirmi inutile”. 
  • la terza espressione da dire quando in ginocchio guardiamo il pane e il vino consacrati: “Mio Signore e mio Dio”. “Mio Signore e mio Dio: tu sei colui che ha vinto la morte; tu mi parli di Dio e mi insegni a chiamarlo, Padre; tu sei qui e io ti posso incontrare. Mio Signore e mio Dio: tu sei il pane della vita, mi dai la forza per vivere e amare, vivere e sperare, vivere, cantare e dare la vita. Tu sei la luce che vince le tenebre, la nostra pace, la via, la verità, la vita, il buon pastore che mi cerca quando sono perduto, la rivelazione che chi vuole essere il primo deve essere il servo di tutti”.

Al termine della celebrazione poi l’Arcivescovo ci ha esortato ad invitare in oratorio i ragazzi della nostra età che, a volte, fanno fatica a inserirsi nella nostra comunità. Anche ragazzi che parlano una lingua diversa. Questo è un gesto per valorizzare coloro che si sentono messi da parte. Il piccolo cero acceso all’inizio è stato chiesto di portarlo a casa, a ricordo del pomeriggio vissuto insieme, con l’invito ad utilizzarlo per la preghiera personale.È stato infine molto suggestivo edemozionante, dopo la benedizione,     attendere l’arcivescovo che è passatolungo le navate del Duomo asalutare tutti e si è reso disponibile per scattare una foto ricordo con i gruppi di chierichetti presenti. Siamo rimasti tutti davvero molto contenti di questa emozionante esperienza, pronti a ripeterla anche il prossimo anno.

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